Rosebud
No pretendo decir la palabra
que disparada desde el corazón atraviese
las doce hachas perforadas
hasta perforar el corazón del pretendiente.
Trazo mi propio blanco
alrededor del objeto alcanzado,
no pego en el blanco pero señalo
aquello en que pego, tahúr,
elijo mi centro después del tiro
y como con un arma defectuosa
de la que conozco ya
la desviación, ahora
miro por la mira.
Valerio Magrelli (Roma, 1957), "Nature e venature", Poesie (1980-1992) e altre poesie, Einaudi, Turín, 1996
Versión de Jorge Aulicino
Rosebud
Non pretendo di dire la parola
che scoccata dal cuore traversi
le dodici scuri forate
fino a forare il cuore del pretendente.
Io traccio il mio bersaglio
intorno all'oggetto colpito,
io non colgo nel segno ma segno
ciò che colgo, baro,
scelgo il mio centro dopo il tiro
e come con un'arma difettosa
di cui conosco ormai
lo scarto, adesso
miro alla mira.
Ilustración: Across the orange moons, 1967, Alexander Calder
Ahhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ResponderBorrarMamma mía, mi Dios, a esta hora de "la mañana vil", este poema!!!!!!!!!!!!!