3.
Tal vez el alma es divina, pero no es indispensable,
como el cuerpo, en el que mora y que es su ocasión.
Desde la primera infancia ese cuerpo es la prisión
del alma que fermenta como una masa maleable,
para finalmente endurecerse en las formas más raras,
desde pájaro melodioso hasta las peores iguanas;
pero siempre incomodísima pues no logra escapar
de un cuerpo inadecuado y siempre menos fuerte,
que provoca desordenes difíciles de curar,
las complicadas neurosis que aceleran la muerte.
6.
A pesar de los triunfos de las ciencias aplicadas
el mejor instrumento para ver el universo
sigue siendo la lámpara penetrante del verso,
la música, la voz de gargantas privilegiadas,
o en una penumbra con velas de tarde en tarde
el púlpito cosmatesco de diorita incrustada;
cualquier luz que nos muestre una idea que arde,
antorchas muy sencillas o espléndidos candelabros,
monasterios carpáticos en bosques centenarios,
o runas en Islandia de los príncipes bruscos,
falos de ámbar en el bosque, sarcófagos etruscos.
A la luz de esas luces el hombre se mueve más seguro,
ve los atardeceres, ve las orillas del mar,
y pronuncia palabras cuyos sentidos oscuros
finalmente se le comienzan a revelar.
7.
Para el hombre llegado a cierta edad,
el uso de esas luces deviene necesidad.
De jóvenes, nadie nos preparaba para esto,
que, además, no fue predicho por ninguna teoría:
ni un desfile triunfal, ni un banquete modesto,
sino más bien un funeral de cuarta categoría,
con un telón de fondo pintado por diletantes,
entre los fieles tremolantes.
Por tanto, debemos buscar escenografía mejor.
y en la oscuridad del caos quedar iluminados
por el anillo de bronce con su perfil de señor,
o la tumba con escenas de picnic o de amor,
o el auriga con caballos de mar azotados,
entre ancianos que tocan la flauta nostálgicamente;
cualquier cosa alejada de la luz de la mente
del tiempo giratorio, del espacio fluyente.
8.
La idea que nos hacemos del espacio no es distinta
de la idea que se hace la mayor parte de la gente,
pero es mental puramente y se extingue con la mente,
por ejemplo bajo la acción de excitaciones violentas.
El hombre sabe moverse solo, orientarse topográficamente,
y encontrarse con sus semejantes en lugares determinados,
usando la razón y los sentidos combinados;
así traza laberintos sobre la faz de la tierra
y superpone sus pasos a los de sus antepasados
que como él buscaban hembras, alimento y a veces guerra.
10.
Treinta siglos después del viaje de Odiseo,
los turistas recorren las grutas del Circeo,
sin encontrar trazas de la hechicera histérica
ni un resto asignable a la era prehomérica.
Y no sirve explicar que la isla no es tal,
sino un monte del Lacio en la costa occidental,
y que en suma buscar la huella del hada
es un modo como otro de pasar la jornada,
porque el tiempo como un glaciar arrastra sin piedad
los lugares y los transfiere a otra localidad.
Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 1919-Lubriano di Bagnoregio, Viterbo, 1978), "Luoghi comuni", Poesie, Adelphi Edizioni, Milán, 1993
Versiones: Jorge Aulicino
Poemas de J. Rodolfo Wilcock traducidos por Jorge Aulicino
Imagen: Fotograma de Un'ora con Rodolfo Wilcock, 1973 Il racconto del Giorno/RAI/YouTube
Luoghi comuni
3.
Forse l'anima è divina, ma non è indispensabile / quanto il corpo in cui dimora e ch'è la sua cagione. / Dalla prima infanzia in poi questo corpo è la prigione / dell'anima che fermenta como una massa malleabile / per finalmente impietrirsi nelle forme più strane, / dall'uccello melodico fino alle peggiori iguane; / me sempre scomodissima perchè non riesce a uscire / da un corpo inadeguato e sempre meno forte, / il che provoca disordini difficili da guarire, / le complicate nevrosi che accelerano la morte.
6.
Nonostante i trionfi della scienza applicata / gli strumenti migliori per osservare l'universo / sono ancora la penetrante lampada del verso, / la musica, la voce di una gola privilegiata, / oppure nella penombra delle candele sparse / il pulpito cosmatesco di dioriti incrostata; / qualsiasi luce indicante dove un pensiero arse, / semplici torce o splendidi lampadari, / monasteri carpatici tra i boschi secolari, / rune d'Islanda con principi bruschi, / falli d'ambra nella foresta, sarcofaghi etruschi./ Alla luce di questi lumi l'uomo si muove più sicuro, / vede i tramonti, vede le rive del mare, / e pronuncia parole il cui senso oscuro / gli si comincia infine a rivelare.
7.
Per l'uomo arrivato a una certa età / l'uso di questi lumi diventa necessità./ da giovani non ci avevano detto di prepararci a questo, / che d'altronde non era previsto da nessuna teoria: / non una sfilata trionfale, nemmeno un convito modesto, / bensì un funerale di quarta categoria / davanti a qualche fondale dipinto da dilettanti / fra i praticabili tremolanti. / Dobbiamo pertanto cercare una scenografia migliore / e nel buio del caos lasciarci illuminare / dall'anello di bronzo col suo profilo di signore, / dalla tomba con scene di picnic o di amore, / o l'auriga che fustiga i cavalli del mare / fra vegliardi che suonano il flauto nostalgicamente; / qualunque cosa sottratta dal lume della mente / al tempo rotatorio, allo spazio fluente.
8.
L'idea che ci facciamo dello spazio non differisce / dall'idea che se ne fa la maggioranza della gente, / ma è puramente mentale e con la mente sparisce / per esempio sotto l'azione delle eccitazioni violente. / L'uomo sa muoversi da solo, orientarsi topograficamente, / e trovarsi con i suoi simili in luoghi determinati, / adoperando la ragione e i sensi combinati; / così traccia labirinti sulla faccia della terra / e sovrapopone i suoi passi a quelli dei suoi antenati / che come lui cercavano femmine, cibo y talvolta guerra.
10.
Trenta secoli dopo il viaggio di Odisseo / i turisti percorrono le grotte del Circeo / senza trovarvi traccia della fattucchiera isterica / né un relitto assegnabile all'età preomerica. / E non serve spiegare che l'isola non è tale / bensì un monte isolato sulla costa laziale, / e che tutto sommato cercare l'orma della fata / è un modo come un altro di passare la giornata, / poiché il tempo come un ghiacciaio trascina senza pietà / i luoghi e li trasferisce in altre località.
Qué buena la selección traducida, ofrecida en cada entrega Jorge. Gracias! Alfredo
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